martedì 17 marzo 2015

Le idee sono come i semi.


Qualche mese fa, sapendo che il comune di Legnaro faticava a trovare a chi affittare il terreno del lascito Pisa-Zaccaria, proposi in Consiglio comunale una soluzione come quella raccontata in questo articolo. Una proposta difficile da realizzare, molto complicata, ma ricca di positive implicazioni sociali. Ora fortunatamente il terreno è stato affittato, ma le idee sono come i semi: capaci di rimanere inattivi per molti anni, quando finalmente trovano le condizioni giuste, schiudono  generando piante migliaia di volte più grandi di loro stessi.
Così è stato per l'idea dell'illuminazione pubblica a LED che oggi pare sia in via di realizzazione, come in via di realizzazione pare siano gli orti sociali. Tutte idee già presenti in altri contesti che con il tempo sono diventate patrimonio comune anche della politica legnarese.
Ricordo i ghigni di certi assessori quando per l'ennesima volta accennavo a queste opportunità anche in consiglio comunale: oggi è il Sindaco stesso a comunicare attraverso il suo profilo Facebook che gli orti sociali sono in via di realizzazione. 
La proposta. In altri contesti comunali sono presenti una o più cooperative sociali. Enti no profit che fanno dell'inserimento lavorativo di disabili e categorie svantaggiate ( fra cui anche i disoccupati) la loro ragione di vita. Dalla collaborazione fra amministrazione e no profit può nascere il welfare generativo attraverso il quale moltiplicare il valore degli investimenti e degli aiuti alle persone e alle famiglie.
 
Saluti Davide

Dal Gazzettino del 17 marzo 2015. Barbara Turetta
Un progetto che cresce e che ad un anno dalla sua attivazione vede oggi il «gruppo verde» formato da persone che hanno perso il lavoro, e che si sono "reinventate" con un'attività tutta nuova, impegnate nella coltivazione di 6000 metri quadrati di terreno. Non più un piccolo pezzetto di campo per il progetto del "bio-orto" di via Bressan a Selvazzano, ma quasi un ettaro i terra e la possibilità di veder crescere non solo la varietà delle coltivazioni e le quantità degli ortaggi ma anche il gruppo di lavoro. Si sta formalizzando in questi giorni fra la cooperativa sociale "Piccole Città", nata con lo scopo principale del reinserimento lavorativo delle persone che sono in cerca di un'occupazione, e il proprietario del terreno l'accordo per la messa a disposizione gratuita del terreno per estendere le coltivazioni.
Un anno fa il "gruppo verde" formato da quattro disoccupati e da un tutor aveva preparato la terra in vista della semina. Progetto coordinato dalla cooperativa sociale, presieduta da Alessia Soldà, nata all'interno del progetto "Retelavoro solidale" della parrocchia di Selvazzano.
La cooperativa ha anche avviato una collaborazione con il Fondo ambiente italiano (Fai) prendendo in gestione un pezzetto di terra a villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia. E oltre al bio-orto di Selvazzano, la cooperativa "Piccola Città" ha organizzato assieme al Comune di Selvazzano anche la rassegna teatrale che permette agli spettatori di fare qualcosa di concreto per quei cittadini di Selvazzano che hanno perso il lavoro.
Il progetto culturale e turistico ha l'obiettivo di sette assunzioni. E saranno proprio le tante persone che hanno perso e ritrovato un lavoro a salire sul palcoscenico sabato 28 marzo alle 21 all'auditorium San Michele per lo spettacolo "I saved my money". Verranno raccontate storie di speranza e di rabbia, ma tutte impregnate da un grande senso di dignità. Al termine dello spettacolo la cooperativa e Rete Lavoro racconteranno le proprie esperienze sociali.

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