giovedì 12 febbraio 2015

Il bikesharing a Legnaro. Solo biciclette?

Dal Mattino di Padova dell'11 febbraio 2015.

L'amministrazione comunale intendeva installare il bikesharing a Legnaro senza nemmeno accennarne al Consiglio comunale. 24 biciclette per un totale di 50.000 euro ( più di 2000 euro a bici!) suddivise in due capannette: una in statale e una in Viale dello Sport. Ho ritenuto opportuno quindi proporre una mozione tramite la quale tutti hanno potuto esprimere il proprio pensiero in merito al progetto. Senza questa mozione nessuno avrebbe potuto prendere posizione in merito e, secondo me, molti non hanno avuto nemmeno piacere di farlo perchè è più facile defilarsi e non rischiare di avere torto in futuro.
Personalmente penso che i legnaresi hanno tutti una bici e che pertanto nessun legnarese troverà conveniente adoperare quelle pubbliche. Qualora ci fossero legnaresi senza bici allora sarebbe molto più conveniente compragliene una in quanto una buona bici nuova costa 130 euro, rimane per molti anni e anche "totalmente regalata" al privato, non costa più un euro di manutenzione all'amministrazione; il bikesharing invece costa ogni giorno per la sua manutenzione e la burocrazia. 
Il nostro assessore Maniero ritiene invece che i legnaresi adopereranno le bici pubbliche anche per andare a mangiare in trattoria. Ora, grazie alla discussione avvenuta l'altra sera in consiglio, c'è un verbale che riporta certe affermazioni: non mancherò di confrontarle con i dati reali una volta che ne avremo a disposizione.
Dalla discussione è risultato evidente che prima delle biciclette pubbliche, la mobilità sostenibile ha bisogno delle infrastrutture necessarie, ossia i collegamenti fra i comuni limitrofi. In particolare manca quello che unisce Legnaro a Ponte San Nicolò. Manca quel tratto di ciclabile che permetta il passaggio in sicurezza del cavalcavia dell'autostrada. Se fosse realizzato, studenti universitari e cittadini legnaresi ringrazierebbero questa amministrazione dimostrando al contempo che le biciclette ce le hanno e che le userebbero volentieri per spostarsi.
Ma si preferisce partire dalla fine e realizzare il bikesharing prima delle strade che servono per utilizzarlo.
Ritengo che un'opposizione degna di questo nome debba anche saper uscire dalla polemica sterile ed esclusivamente autoreferente. Un'opposizione di qualità deve saper dimostrare che al posto di comando sceglierebbe per il meglio. Così la mozione che ho proposto aveva ad oggetto la destinazione dei 15.000 euro che il nostro comune stanzierà qualora vincesse il bando regionale per il bikesharing, nel solo caso in cui non lo vincesse. 
In premessa sono convinto che la mobilità sostenibile è una priorità sociale: un indirizzo di spesa importante per il presente, ma specialmente per il futuro, con ricadute positive in ambito ambientale, per le generazioni a venire. Si consideri anche che quando la giunta sputtana 5.000 euro per collegare con un pulmino Casone al centro, lo fa per motivi elettorali, ma scopre un problema sentito da molti cittadini. Ho pensato allora di prendere più piccioni con una fava proponendo di finanziare un contributo a fondo perduto per l'acquisto di bici e bici elettriche. Ho pensato all'anziano ancora in gamba in quale troverebbe molto giovamento dall'utilizzo di una bicicletta a pedalata assistita. Se la bici normale termina di utilizzarla a una certa età, quella elettrica certamente la utilizzerebbe per qualche anno in più e/o per fare tragitti più lunghi. Sarebbe agevolato nel collegamento al centro, ne guadagnerebbe in salute e in rapporti sociali generando risparmio per la sanità pubblica. Sono già molti gli anziani che adoperano la pedalata assistita, ma sono molti di più quelli che non la adoperano perché costa troppo. Avvantaggiando quindi i cittadini delle frazioni distanti si sarebbe potuto contribuire al collegamento con il centro. Un contributo, non una soluzione definitiva, ma pur sempre una dimostrazione di sensibilità e concretezza: altro che pulmino vuoto, altro che tante chiacchere inutili e autoreferenziali. Il bikesharing, se mai verrà adoperato, verrà adoperato da gente non di Legnaro. Il cotributo per l'acquisto di bici e bici elettriche invece sarebbe stato a totale vantaggio di famiglie legnaresi o di persone che a Legnaro per lo meno ci vivono. Ho pensato alle famiglie in difficoltà economica che, quando i ragazzi crescono, si trovano a dover acquistare "la bici grande". Ho pensato agli studenti universitari che vivono a Legnaro....
Ho pensato dopo essermi confrontato con giovani e anziani, con commercianti e con chi di mobilità sostenibile se ne intende per mestiere. La mia proposta poteva certamente essere migliorata con emendamenti, successivamente a una discussione seria e aperta in seno al consiglio comunale, ma sprezzantemente si è preferito cassarla senza nemmeno leggerla, polemizzando senza controproposte, senza idee. Ricordo che la mozione aveva ad oggetto i soldi che, qualora Legnaro perdesse il bando regionale, non hanno ad oggi alcuna destinazione. Chi ha votato contro poteva prendere la palla al balzo e, ad esempio, proporre di destinare quei 15.000 euro in altri capitoli di spesa ritenuti migliori o prioritariamente più urgenti. Ma la coperta è corta e quando accontenti una categoria un'altra subito ti critica e diventa difficile il gioco della politica, specialmente per chi non ha le carte. Meglio quindi il qualunquismo dei sempre contrari a prescindere.

Saluti Davide


2 commenti:

Unknown ha detto...

Suggerisco una buona rilettura dell'articolo da parte di chi scrive....
Ma sono sicura i Legnaresi sappiano leggere.
Se consenti.... la proposta di destinatre il denaro ad altro capitolo di spesa, da parte del Gruppo Misto c'è stata....( SOCIALE)
Ultime cinque righine dell'articolo pubblicato.
Oramai su questo blog si passa più tempo ad autoincensarsi e ad accusare le opposizioni....
Saluti.

roberto ha detto...

Criticare l'operato degli altri è semplice e facile; proporre soluzioni alternative, innovative, creative e più interessanti, è più impegnativo.
Continuare a criticare, senza proporre, serve a poco.

Il merito di Davide Bianchini, è che, anche solo attraverso la sua mozione, si è potuto parlare e dibattere di bikesharing ed eventualmente anche di sociale.
Dalle sedie del pubblico, e comunque alla luce dei fatti, suona strano anche che, la maggioranza, vuole fortemente partecipare a questo bando di bikesharing, pur mancando una rete diffusa di piste ciclabili, di collegamento ai poli attrattori di questa mobilità sostenibile. ( es. la pista ciclabile sul cavalcavi dell'autostrada ) e poi sollecitata, qualora non venisse confermato il finanziamento regionale, ad utilizzare comunque fondi comunali, per un progetto di mobilità sostenibile, si giustificata dicendo che "è prematuro" prendere questa decisione adesso. Mah......
Ma scusa, prima si fa una delibera di giunta comunale, dove con largo anticipo accantoni ed impegni soldi per questo bando, e poi non sai come impegnarli dopo! Boooo....

E poi, proporre e pensare ad un progetto di mobilità sostenibile, con l'utilizzo di bici elettriche, destinate agli anziani, non è pensare anche al sociale?
Quando si dice sociale, si dice tutto o niente.
Pensare ad un corso base di computer per gli anziani, è pensare al sociale o fa parte dell'assessorato all'istruzione; destinare dei fondi per i pagare le bollette energetiche delle famiglie in difficoltà, è pensare al sociale o riguarda il settore ambiente; pensare ad un bosco di pianura per tutti i cittadini è sociale o fa parte dell'assessorato ai lavori pubblici, parchi giardini o ambiente.

Mah.....anche il “sociale” ha bisogno di idee concrete, alle quali devono seguire azioni concrete, non semplici sostantivi generici.

“L'abilità politica è quella di prevedere ciò che accadrà domani, la prossima settimana, il prossimo mese e l'anno prossimo. E di essere così abili, più tardi, da spiegare perché non è accaduto” Winston Churchill