venerdì 10 maggio 2013

Wellfare generativo

Wellfare generativo ossia come spendere bene e meglio le risorse pubbliche destinate al sociale.
Pare che siano oltre 60.000.000.000 di euro i soldi che lo stato italiano versa per il walfare ( altri 110miliardi sono per la sanità pubblica). E' lecito quindi chiedersi quali siano le forme migliori di investimento in modo da ottimizzarene i rendimenti.
Un esempio ce lo da il nostro comune con l'albo dei beneficiari ( qui un esempio relativo al 2010) ossia l'elenco di persone enti e associazioni che hanno ricevuto una somma di denaro da parte del nostro sindaco. Dentro c'è un po' di tutto: borse di studio, contributi per iniziative sociali, riscaldamento, contributi vari a privati... La domanda che mi sono posto riguardo ad alcune di queste voci è: il comune, fra le sue mansioni, ha anche quella della beneficenza? E ancora: in che modo l'amministrazione deve aiutare i cittadini in difficoltà?
Bisogna dire che non è facile resistere alle quotidiane e pressanti richieste di sempre più persone in difficoltà, non è detto però che tutti quelli che hanno bisogno vengano a bussare alla porta del sindaco e già qui si comincia a intravvedere l'ingiusta disparità che questo sistema viene a creare. La persona orgogliosa non chiede 100 euro di carità anche se le sue condizioni sono oggettivamente peggiori di chi, con naturale sfrontatezza, si presenta ogni giorno alla porta del responsabile chiedendo sempre di più e bussando sempre più forte.
Aggiungo in oltre che è sotto gli occhi di tutti la tentazione di cui è vittima chi si trova a gestire il potere di distribuire soldi pubblici: è oltre modo facile comprare il consenso facendo passare come quasi per propri i soldi di tutti.
Allora torna la questione del wellfare generativo: uno stato sociale dove i soldi sono una risorsa da far fruttare. Una regola potrebbe essere che, quando possibile, per ogni somma erogata ci sia una corrispondente azione da parte del beneficiario. Il comune ti paga il gas per il riscaldamento, tu sfalci un tratto di fossato. Ricevi 150 euro per i medicinali, nonappena in salute seguirai un corso di italiano per stranieri. Non lo fai? Non riceverai altri soldi...
Chi come me vorrebbe un consumo del territorio molto più modesto e lento deve fare i conti con il fatto che proporzionalmente diminuiscono i così chiamati oneri di urbanizzazione. In altre parole se non nascono nuove lottizzazioni non entrano i soldi per erogare servizi. Urge quindi colmare la differenza di entrate con nuove tasse, ma  meglio sarebbe con un aumento di rendimento dei pochi soldi che rimangono.
Se ad esempio al posto di dare soldi a fondo perduto in mano ad adulti in forze per lavorare, finanzio una cooperativa/associazione che impieghi gli stessi adulti legnaresi  per svolgere piccoli (ma anche grandi) lavori  di manutenzione: otterrò due risultati. Prima di tutto  i soldi,chi ne ha bisogno, se li guadagna, in secondo luogo il comune risparmia sui lavori di manutenzione che prima finanziava con diversi capitoli di spesa. Poi non è detto che questa cooperativa/associazione non riesca a vendere i suoi servizi anche all'esterno creando occupazione.
Ad ogni modo non credo che fare elemosina rientri nelle mansioni del comune.
Per info: www.fondazionezancan.it http://www.fondazionezancan.it/news/view/497


Saluti Davide

8 commenti:

Anonimo ha detto...

buona idea, potrebbe trovare spazio in un serio programma elettorale che credo diversi cittadini sosterrebbero.
è molto utile che i (pochi) fondi a disposizione vadano alle persone bisognose, ma questo non significa che queste ultime non possano dare in cambio parte del loro tempo e delle loro mansioni.
L'assistenzialismo fine a se stesso è stato un puro fallimento, è giunta l'ora di cominciare chiedere in cambio qualcosa, poco ma qualcosa. Ci sono aree dove la pulizia manca, piste ciclabili dove si formano aiuole attorno le caditoie, fotocopie da distribuire, cestini da vuotare...
ci sono piccole mansioni alla portata di (quasi) tutti, basta avere buona volontà e senso del bene comune

Anonimo ha detto...

I Comuni hanno sempre tenuto aperto il capitolo della assistenza ai cittadini. Fino al 1980 il Comune di Legnaro aveva , per legge, un elenco di famiglie bisognose, qualche centinaio, che beneficiavano l’assistenza gratuita della sanità: medico di base. medicinali, spedalità, ecc.
Oggi ogni cittadino costa alla sanità pubblica veneta circa 1600 Euro all’anno. Paragonati ai costi attuali, il Comune di Legnaro pagava circa 4-500.000 Euro anno. Poi arrivò la riforma sanitaria e la spesa passò allo Stato.
Oggi per qualche intervento da parte della Amministrazione si fa un chiasso non giustificato. Sarebbe bene conoscere l’ammontare dell’importo di costo e quantificare il numero dei casi di intervento.
Giova

Anonimo ha detto...


Come dice l’anonimo sopra, anche oggi un bilancio di un Comune, in entrata, ha il capitolo di introiti per l’assistenza. Dalla tassa delle immondizie, il 10% viene versato su questo capitolo denominato ECA ( Ente Comunale di Assistenza) . Di fatto , per Legge, 50.000 Euro all’anno i cittadini legnaresi finanziano il capitolo con la bolletta delle immondizie. Da alcuni anni, da quando è stato dato in concessioni a terzi la raccolta delle immondizie, il Comune ha “regalato” alla ditta concessionaria i 50.000 Euro anno. Questi soldi devono essere richiamati. Si vedano i continui interventi di Negrato da consigliere comunale di opposizione, fatti in CC.
Tranego

Anonimo ha detto...


Domenica scorsa la locale Pro-Loco ha celebrato un anniversario di costituzione con rinfresco gratuito a tutti i cittadini di Legnaro e non, presenti. La Pro-Loco riceve annualmente dal Comune un sostanzioso contributo a fondo perduto. Da quanto ne so, non presenta alcuna rendicontazione di bilancio al Consiglio Comunale ne alla Giunta: tutto regolare?
Se quei soldi fossero stati spesi per l’assistenza di casi bisognosi: siamo o no in mezzo ad una micidiale crisi economica?

Anonimo ha detto...

Da incorniciare!
Due, tre giorni prima dell’inizio della sagra dell’anno scorso ( 2012), La Giunta Comunale di Legnaro approva il regolamento sul come utilizzare al meglio le aree pubbliche per collocarvi banchi e giostre.
Al punto tre del regolamento è previsto l’utilizzo dell’area-piazzale davanti al palazzetto dello sport; arrivano i banchi e le giostre , gli organizzatori della sagra si accorgono che il piazzale non c’è più, è sparito, è stato occupato dall’ampliamento del cimitero.
La Giunta Comunale immediatamente con urgenza, modifica il regolamento , cancella il punto tre, toglie l’area.
La settimana scorsa, sempre la Giunta Comunale, con apposito provvedimento ufficiale, chiede all’Università di Padova in prestito un appezzamento di terreno per poter dar corso alla annuale festa del cavallo (organizzata dalla Pro-Loco) in quanto il piazzale davanti al palazzetto dello sport è occupato dell’ampliamento del campo santo..
Ora, la Giunta si è accorta che l’ampliamento del cimitero è avvenuto dalla parte sbagliata.
Non c’è pericolo di vedere gli Amministratori rossi in viso per la ver…gna!!!
Giova

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Davide Bianchini ha detto...

Non esistono solo i cittadini con problemi economici. Non tutte le risorse vanno quindi a loro rivolte. Fa bene a festeggiare la PRO LOCO i suoi anniversari. Riguardo alla trasparenza delle associazioni Legnaresi credo sia un problema da affrontare assieme ai dirigenti di queste associazioni innanzitutto per salvaguardare loro stessi da accuse infami di appropriazione indebita e in seconda battuta per favorire una corretta destinazione dei fondi fra le varie realtà. La PROLOCO un ruolo sempre più importante nell'organizzazione comunale di un walfare generativo è fondamentale predisporre ogni aspetto in modo da rendere sempre più efficace il ruolo di questa e di altre associazioni locali.

Anonimo ha detto...

Non trasformiamo la Proloco in una unità amministrativa locale. Ad ognuno i compiti propri.

Anonimo ha detto...

Con Berlusconi, da 17 anni, si tolgono prestigio ai ppartiti, fatti passare per peste sociale, così siamo arrivati allo scollamento totale: i cittadini non sono in grado di avvicinarsi alle istituzioni, anzi sono sempre più lontani; e lo sdfascio diventa inevitabile. Come cittadino hai il diritto solo di pagare.
Giova