sabato 3 marzo 2012

Effetto crisi, i palazzi della Regione sono in vendita

Trovi interessante lo spunto offerto da un lettore del blog in un recente commento (grazie). Ve lo offro in prima pagina così da stimolare le vostre considerazioni. Già oggetto di interrogazione consigliare lo scorso consiglio ( De Salvador) la decisione di vendere la Corte Benedettina desta molte perplessità.

Dal sito del Mattino di Padova
La Regione mette in vendita i gioielli di famiglia. Con la delibera del 18 ottobre 2011 la giunta Zaia ha infatti dato attuazione all’articolo 16 della legge 18 marzo 2011, con la quale sono state fissate le linee guida del Piano di alienazione e/o valorizzazione del patrimonio immobiliare. Nel piano sono contemplati gli immobili di proprietà della Regione per i quali siano venuti meno la destinazione a pubblico servizio o il pubblico interesse all’utilizzo.
«Il richiamo alla situazione congiunturale – afferma nelle premesse della delibera il vicepresidente della Regione Marino Zorzato – si evidenzia, in particolare, nel vincolo dall’utilizzo delle risorse derivanti dalle operazioni effettuabili: tali risorse dovranno essere destinate al finanziamento degli interventi sul patrimonio immobiliare regionale e alla costituzione di un fondo finalizzato al finanziamento dei settori strategici della politica regionale, quali il trasporto pubblico locale, il settore sociale e il lavoro».
Ma quali sono i beni immobili, ubicati nel Padovano, che verranno messi all’asta? Il bene più costoso è rappresentato dal Complesso Termale ex-Inps di Battaglia Terme, che la Regione si è vista trasferire dall’Istituto Nazionale della Previdenza sociale nel 2003. Nel 2005 il valore assicurato di ricostruzione è stato fissato in 15 milioni 235 mila euro. L’immobile, inutilizzato, vanta una superficie totale di 117 mila 861 metri quadrati (di cui 97 mila 939 mila scoperti): quattro piani fuori terra, uno interrato. Nelle note si specifica che «la valorizzazione dell’immobile risulta necessaria sia per un’eventuale alienazione quanto per una possibile concessione. Nella seconda ipotesi lo Stabilimento verrebbe dato in concessione a un privato che si assumerebbe gli oneri ordinari e straordinari per la ristrutturazione e il mantenimento dello stabile».
Altro bene di grandissimo pregio è il complesso della Corte Benedettina di Legnaro, complesso architettonico sorto nel ’400 e successivamente ampliato. L’immobile (valore di 8 milioni) ospita gli uffici di Veneto Agricoltura, un ristorante, un residence con foresteria e una sala convegni. La giunta regionale sottolinea che «il complesso è divenuto negli ultimi dieci anni un importante punto di riferimento per l’attività formativa, informativa e convegnistica del settore primario». Alla Corte è annesso pure un terreno edificabile, «che appare sicuramente appetibile».
Una stima di 4 milioni e mezzo è stata assegnata dalla Polizia di Stato (che la sta attualmente utilizzando) alla scuola ex- Gil di via Diaz. La superficie totale sfiora i 4 mila metri quadrati (di cui 1576 scoperti).
Un valore assicurato di ricostruzione, per il 2005, pari a 2 milioni 900 mila euro è stato invece attribuito alla villa veneta Nani Loredan di Sant’Urbano, di cui Palazzo Balbi è proprietario dal 1979. La superficie scoperta è di 39 mila 375 metri quadrati. Nelle note si legge che la che risulta «particolarmente utilizzata dal Comune di Sant’Urbano esclusivamente per la parte arborea, per l’esercizio dell’attività istituzionale».
Nell’elenco dei beni che la Regione mette in vendita troviamo infine anche un terreno inutilizzato (9 mila metri quadrati) ad Arquà Petrarca. All’immobile, già di proprietà dell’Opera Nazionale Combattenti, è stata attribuita, nel 2007, una stima d’ufficio pari a 5 mila 717 euro. «La giunta veneta – commenta Piero Ruzzante, consigliere regionale del Pd – conta di recuperare 78 milioni dalle alienazioni in tutta la Regione. Non ci sembra questo il momento migliore per la vendita: si rischia infatti di cedere i gioielli di famiglia sottocosto. Siamo comunque contrari alla vendita del patrimonio immobiliare se si tratta di beni di prestigio come la Corte Benedettina di Legnatro e lo Stabilimento Inps di Battaglia Terme».
Claudio Baccarin


Saluti Davide

3 commenti:

Anonimo ha detto...

la corte benedettina rappresenta per il mondo contadino legnarese una gran fetta di storia e non sempre positive. La mia famiglia aveva del terreno a mezzadria ( 50% dei raccolti era di spettanza della proprietà, a quei tempi i conti Cini di Venezia). Poi con le riforme agrarie la spettanza al padrone diminuiva fino alla legge degli anni 60 sulla piccola proprietà agricola che consentiva l'acquisto dei terreni con mutuo a tasso agevolato. Mezzadria voleva dire anche, talvolta, prepotenza da parte di chi doveva controllare i contadini e non raramente cacciata dal fondo e dalll'abitazione (tanto erano numerose famiglie pronte a subentrare nelle campagne). Da ragazzino ricordo la consegna delle granaglie alla corte con la grande aia (che non era sbriciolata come ora) ricoperta di mais o frumento da essicare e poi la parte del "padrone" insaccata e portata a spalla nei granai.
L'ex sindaco Carraro, Dario Andrian, l'ex sindaco Florentino e altri sui sono battutti perchè la regione non ne facesse solamente un archivio, ma fosse restaurata e utilizzata come meritava. All'interno c'è la ns biblioteca, la pro Loco, nei cortili si potrebbe portare il mercato. Perchè venderlo e a chi? Mobilitiamoci tutti per impedirlo.

Lorenzino Collesei

Davide Bianchini ha detto...

In tempo di crisi c'è sempre chi ne approfitta. Ecco che gli amici potenti, quelli sponsorizzati in campagna elettorale diventano utili. La regione, lo stato ha bisogno di soldi: si svende il patrimonio! a te cosa interessa, la Corte Benedettina di Legnaro, ecco fatto, con i tempi che corrono nessuno avrà nulla da ridire se la paghi un po' meno. Se poi ad amministrare il paese ci sono i palazzinari de noialtri ci saranno sicuramente meno problemi. L'importante è fare gli affari.
Un amministrazione che puntasse anche un minimo alla difesa degli interessi dei cittadini avrebbe già eretto barricate a difesa del nostro patrimonio storico/culturale. Invece il nulla, il silenzio la catalessi.
Davide

Anonimo ha detto...

Entro in punta di piedi. Sono un appassionato raccoglitore di pubblicazione locali e non: Programmi di partito, fogli e riviste locali ed altro; da sempre.
Oggi si discute della Corte Benedettina di Legnaro; mi sono ricordato di una pubblicazione di fine mandato amministrativo dal titolo: “ Relazione del Sindaco sull’attività della Amministrazione Comunale 1970-1975” a firma del sindaco Cav. Giovanni Negrato. Un volumetto di 36 pagine, con oltre una ventina di foto di opere eseguite e nessuna foto di amministratore.
A pagina 28 si legge “ Discorso a parte merita al lottizzazione dell’Ente Nazionale Tre Venezie per mezzo della quale il Comune riesce ad ottenere benefici considerevoli quali ad esempio i locali ampi e numerosi nel vecchio complesso ristrutturato ( La Corte benedettina) per futuri centri sociali, sala riunioni per 200 posti a sedere, sala biblioteca, mensa, ecc., un ampia piazza mercato, una scuola materna n. 180 posti bambino, costruita con sistemi moderni efficienti e salubri……., una zona a verde pubblico attrezzato ( giardini con campi di pala volo, teatrino, piste per pattinaggio e scivoli, dondoli ecc.) che può raccogliere quasi tutti e ragazzi di Legnaro, una consistente quantità di terreno per ubicarvi gli impianti sportivi, la ristrutturazione della vecchia chiesetta di S. Anna e, non ultimo, il terreno che poi il Comune ha urbanizzato, ceduto ad un prezzo al di sotto di quello che sarebbe risultato da un eventuale esproprio.”
Segue una foto della pianta generale dell’ex Agenzia come risulterebbe una volta ceduta al Comune dove il grande cortile interno diventa piazza mercato.
Gli Assessori riportati sono: Collesei Antonio, Bazzolo Mario, Zanella Rag. Egidio, Trolese Rag. Mariolino, Trabuio Luigino, Biasiolo Maria.

Leggendolo ora si rimane impressionati dalla quantità di opere eseguite.
Nell’ultima pagina attira la mia attenzione “…… certezza dettata dalla coscienza di essere stati sempre al servizio della intera popolazione, senza pregiudizi politici, religiosi o sociali.. ..”. E poi:
“…….. un sentito ringraziamento viene rivolto a tutti gli Amministratori, indipendentemente dalle ideologie politiche, per la collaborazione data con impegno, serietà e sacrificio anche personale.”..

Il cav. Negrato potrebbe spiegare come stanno le cose e come è andata.
CIAO