sabato 31 dicembre 2011

ACQUEDOTTO: “ CHE SBERLA” I LEGNARESI SCONFESSANO L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Ricevo e pubblico. E chi pubblica contributi a fine anno....ne riceve tutto l'anno!!

Il referendum sull’acqua pubblica è stato celebrato nel mese di giugno scorso: Ora, a bocce ferme, possiamo fare qualche utile commento.

La richiesta referendaria era: “Volete che l’acqua potabile degli acquedotti sia di proprietà e di gestione pubblica, o volete che passi alla proprietà di società private?”
Il responso avrebbe avuto sì validità nazionale, ma per noi rivestiva una ulteriore importanza locale.
Il referendum cadeva a fagiolo, visto che qualche tempo prima l’Amministrazione Comunale di Legnaro aveva affrontato il problema: come?

Una sera del 2007 il Sindaco Bettini, in acquedotto da otto anni, si presenta in Consiglio Comunale tutto trafelato: per evitare il fallimento (dovuto alla incapacità ed errori di gestione) dell’Ente acquedotto - il nostro acquedotto - propone di regalarlo a una Società privata, la APS, che l’avrebbe incorporato.
Devastante come una bomba! Della gestione dell’acquedotto il Consiglio Comunale era stato tenuto all’oscuro da anni. Il Sindaco, mancando al suo preciso dovere, non l’aveva mai informato.
Di punto in bianco, in un paio d’ore, si decideva di votare se passare da Legnaresi proprietari dell’acquedotto e impianto fognario, a Legnaresi utenti dipendenti; economicamente una perdita di 50 milioni di Euro per il nostro Comune.
Risultava evidente la catena di errori di gestione, fatta da amministratori senza qualità di gestione, che ora temevano la responsabilità in solido davanti alla Corte dei Conti.
Quale consigliere di opposizione mi opposi con argomenti veri, chiesi di non votare una simile decisione. Tutto invano.
Poteva esserci un’altra soluzione: associarsi ad un Consorzio acquedotto di proprietà pubblica. Nulla da fare.
Con il referendum ora era possibile sentire il parere dei Legnaresi e vedere se erano in sintonia con la decisione dell’ Amministrazione.
Su 4241 votanti, ben il 95% si è espresso perché l’acqua ritorni di proprietà e di gestione pubblica.
4.000 elettori Legnaresi hanno sconfessato l’operato della amministrazione, una sonora sberla per gli Amministratori comunali.
Il Sindaco del tempo Bettini, ora vice sindaco, doveva almeno spiegare ai Legnaresi e al Consiglio Comunale prima, il perché si era verificata una simile grave perdita; invece si è comportato come se nulla fosse successo dimostrando quello che da tanto tempo penso: grave mancanza di sensibilità civica e responsabilità amministrativa: Non si deve scordare che quando si è insediato, il Comune era proprietario di un acquedotto, nella dote che ha lasciato non c’era più, impoverendo così l’Ente Pubblico e tutti i noi cittadini.

Vorrei sapere quali iniziative sta prendendo ora il Comune per ritornare sulla sua decisione, per far rientrare il nostro l’acquedotto in mani pubbliche, come chiesto dal 95% degli elettori referendari. Resto in attesa.
La Società privata che ha incorporato il nostro acquedotto, ogni anno registra lauti utili che vengono incamerati dagli azionisti, utili che potrebbero essere utilizzati, per esempio, per contenere il costo delle bollette di pagamento dell’acqua e fognatura, in un momento di particolare difficoltà economica per le famiglie, come quello che stiamo vivendo.


Legnaro, 24 dicembre 2011
Giovanni Negrato

1 commento:

Anonimo ha detto...

sono informazioni che non trovi in nessuna altra voce, ne altrove.
grazie.