mercoledì 28 settembre 2011

LETTERA APERTA DEI DIPENDENTI ARPAV DEL LABORATORIO DI PADOVA



Ricevo e pubblico:

Apprendiamo dalla stampa (Il Mattino di Padova 16/09/2011) che “il piano strategico 2012-2014 presentato...dal nuovo vertice dell’ente” prevede un’ulteriore riorganizzazione dell’ARPAV con la chiusura dei laboratori di Padova, Vicenza, Belluno e Rovigo.
Questa riorganizzazione nasce a soli due anni e mezzo dalla precedente, che peraltro non è ancora stata conclusa. Dietro a queste azioni non emerge una programmazione verso il miglioramento del controllo ambientale ma soltanto il taglio indiscriminato dei controlli che va a scapito della tutela della salute del cittadino e dell’ambiente che è il principale scopo dell’Agenzia.
La drastica riduzione delle sedi dei laboratori comporta necessariamente un pesante ridimensionamento dei controlli effettuati, i quali vengono rappresentati come un peso per la collettività, ma sono l’unica fonte di dati ambientali (acqua, aria, terreni, rifiuti, bonifiche) liberamente a disposizione del singolo cittadino.
Il laboratorio di Padova è centro di riferimento veneto per il controllo della matrice aria ed è qui che vengono svolte tutte le analisi dell’aria ambiente: polveri sottili (PM10), metalli, sostanze cancerogene (IPA, benzene) e delle emissioni industriali (inceneritori, cementifici, acciaierie, concerie, ecc.). Fornisce un servizio di pronta disponibilità 24h su 24h, 365 giorni l’anno, che con personale specializzato e strumentazione scientifica all’avanguardia, controlla l’aria in casi di emergenza (incendi, puzze, ecc.).
Il laboratorio di Padova è riferimento nazionale per il controllo di acque minerali alla sorgente; è riferimento regionale per la legionella garantendo il controllo sanitario negli ospedali, case di riposo e strutture alberghiere; controlla in ambito provinciale le acque potabili degli acquedotti, le acque dei fiumi/canali, gli scarichi (depuratori pubblici, industrie, allevamenti, ecc.) e la qualità di tutte le acque di piscina. Presso il laboratorio di Padova vengono infine controllate le acque termali del bacino di Abano, Montegrotto, Galzignano, Battaglia e Teolo (cure termali, piscine, ecc.) e le acque di dialisi per gli ospedali di Padova e provincia, inoltre vengono effettuati i controlli batteriologici di alimenti delle ULSS di Padova e provincia (mense scolastiche, supermercati, ecc.) e le analisi di emergenza in caso di tossinfezioni alimentari.
La chiusura del laboratorio di Padova, oltre alla perdita per la città di una struttura di eccellenza riconosciuta a livello nazionale, comporterà una minore efficacia nella tutela e salvaguardia dell’ambiente con ricadute sanitarie sul territorio, sulle comunità e sul singolo cittadino.

Il personale del laboratorio di Padova.

P.S.
Anche a tutti i sindaci della provincia è stata recapitata questa lettera: il nostro cosa ne pensa?

Nessun commento: