martedì 7 giugno 2011

Chicco Testa ha ragione



Ho visto la trasmissione Annozero della scorsa settimana, quella con Adriano Celentano e Chicco Testa. Parlavano del nucleare.
Chi a favore, chi contro: chi con i numeri, chi con le immagini dei bambini ammalati di Chernobyl.
Devo dire che Chicco Testa ha ragione: fra le argomentazioni pro e contro il nucleare le sue (pro) sono state quelle più convincenti!
Dalla trasmissione in oggetto è risultato chiaro che il quesito a cui le varie parti contrapposte vogliono dare una risposta è: in quale modo vogliamo fare energia? Pulita, rinnovabile, dal carbone, nucleare.......?
Tutti, nuclearisti e antinuclearisti ( almeno quelli presenti in TV), come presupposto logico in comune hanno la produzione di energia senza limite. All'interno di questo paradigma gli antinuclearisti soffrono di almeno due gravi contraddizioni.
1. Eliminando l'atomo dall'equazione della produzione di energia, non hanno con che sostituirlo, le energie rinnovabili non sono oggi sicuramente in grado di farlo.Rinunciare all'atomica oggi significa necessariamente aumentare anche il carbone.
2. La pericolosità potenziale delle radiazioni non è nulla rispetto alla concreta dannosità delle attuali fonti di produzione energetica. Il carbone/petrolio, meglio le loro emissioni in atmosfera, ( fonte che copre oltre il 50% del fabbisogno) fanno oltre 2.000.000 di morti all'anno in giro per il mondo: Chernobyl e Fukushima nemmeno assieme e moltiplicate.
Sostenere la crescita e essere antinuclearisti è un ossimoro insuperabile. Le rediazioni hanno che quando colpiscono lo fanno in maniera diretta, acuta e brutale ed è facile fotografarne i risultati e stamparli in prima pagina per spaventare la popolazione. Gas serra, sconvolgimenti climatici, tumori vari...sono questione di tutti i giorni, non direttamente legati con la produzione di energia, fanno male ma non allarmano.
Se vince l'antinuclearista è per la paura, la logica però sta dalla parte dell'atomo.

Ma questo risultato lo si ottiene stando dentro al paradigma della produzione infinita di energia. Proviamo ad uscirne.
Segnalandovi Chomsky per la questione della comunicazione mediatica che esclude i pensieri realmente divergenti e Illich per la questione della quantità di energia fonte di ingiustizia sociale... Vorrei umilmente proporre il seguente problema: se in famiglia siamo in 5 quanta pasta dovrò cucinare per sfamare tutti? Solo dopo (o contemporaneamente) aver risposto a questa domanda mi potrò interrogare se siano meglio gli spaghetti oppure le penne. Oggi il dibattito sulle energie è incentrato sulla specificazione dei metodi di produzione, ma il problema è sulle quantità da produrre. Dovremmo prima capire quanto varia l'ingiustizia sociale al variare della quantità di energia prodotta: perchè fare e consumare energia ha un impatto non solo ecologico, ma soprattutto sociale.
Solamente ragionando sui nostri bisogni possiamo affrontare poi la questione di come soddisfarli, di quale sia il metodo migliore. Altrimenti il problema è impostato male e si parla solo di come sia pericoloso il nucleare o quanto brutti i pannelli solari, dei morti e delle malattie lasciando irrisolta la questione fondamentale: quanta energia produrre? a quale costo sociale? per quale scopo?
Ad ogni modo domenica e lunedì voterò SI al questito referendario sul nucleare perchè almeno oggi e qui in Italia (lo dice anche il direttore dell' Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Legnaro) abbiamo scoperto che il risparmio è un'ottima fonte di energia. Immaginate 20 miliardi di euro ( tanto costerebbero le prime centrali atomiche) spesi in contributi per la ristrutturazione delle case in chiave energetica...


Saluti Davide

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