venerdì 1 aprile 2011

Quel calendario padano…

Tratto da www.selegnaro.it

Ricordo con molta chiarezza l’intervento del Sindaco di Legnaro all’ultima ricorrenza del 25 aprile 2010. Il sindaco sosteneva con forza l’Unità del nostro paese, l’Unità dell’Italia.
La ricorrenza del 25 aprile e del 1 maggio sono patrimonio identitario, politico e culturale del nostro paese. Due avvenimenti fondativi della nostra Repubblica e della nostra Democrazia. La distribuzione del calendario da parte della provincia disconosce tutto ciò: i valori della Resistenza sui quali è stata scritta la nostra Costituzione e il valore del Lavoro inteso non solo come mezzo “di sostentamento” ma anche e soprattutto come dignità della persona ed è, il primo articolo della nostra carta costituzionale. Ora, con la scusa della riscoperta di qualche tradizione veneta ci vogliono far festeggiare la padania. Un insulto, un offesa , una prevaricazione per portare avanti in maniera subdola il secessionismo. L’invenzione, perché è una invenzione, della padania o dei riti celtici è solo ed esclusivamente uno specchio per le allodole, una costruzione ad arte che supplisce alla mancanza di proposte alternative politiche e culturali. La secessione, che cosa è se non antistato, antiregole, il fai da te, l’assenza di una coscienza collettiva e responsabile. Un nuovo qualunquismo. Mi sarei aspettato che il nostro sindaco ritirasse la distribuzione del calendario o il nostro rappresentante istituzionale “apre gli occhi” solo quando gli fa comodo?
A lor signori padani vorrei chiedere: quale dialetto insegnano ai loro figli, quello di Legnaro, quello di Vicenza o quello di Treviso, o se i loro figli vengono educati con un perfetto italiano magari anche con lezioni d’ inglese. Sicuramente a molti cittadini non interessa tutto ciò, forse perché a 150 anni dall’Unità d’Italia non si è riusciti a costruire l’identità di una nazione. O forse perché il berlusconismo targato lega è riuscito ad appiattire le intelligenze, e pensare o ragionare per un interesse collettivo è molto più difficile e pesante che non coltivare il proprio interesse.
Ci spieghino i rappresentanti del popolo veneto, che ormai governano da quindici anni la nostra regione, le cause del buco sanitario regionale o della reintroduzione dell’IRPEF?

di Bruno Favero

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bravo Bruno, condivido esattamente tutto quello che hai scritto, è proprio vero che il nostro Sindaco è sempre pronto a sopprimere e contestare tutto quello che è patriotico di ispirazione partigiana,di avvenimenti come il 25 aprile,il due giugno.Lo abbiamo visto il discorso del 17 marzo 150°unità d'Italia,parole che non hanno avuto senso prive di amor di Patria.Caro sindaco di Legnaro:(vattene o anima dannata, neppure il ciel salverti può).