martedì 17 agosto 2010

Serge Latouche



Serge Latouche all'inizio di questa intervista descrive Ivan Illich come il suo maestro, è quindi logico pensare che nelle sue parole ci siano quanto meno gli echi dei discorsi del pensatore austriaco. L'altro giorno ho cercato di spiegare a mio papà perchè credo che Illich sia stato un grande profeta non chè un grande filosofo: oggi mi rendo conto che l'ho fatto nel peggiore dei modi ossia partendo dalle conclusioni. Dedico questo post a mio papà e a tutti coloro che avranno la pazienza di ascoltarlo fino in fondo. Non occorre farlo in un unica soluzione, anche a piccole dosi va ben lo stesso.
Illich nei primi anni 70 metteva in relazione il consumo di energia comunque prodotta con il degrado della società. Dagli anni 70 ad oggi sia il consumo di energia che il degrado sociale sono aumentati esponenzialmente di pari passo, nonostante questa semplice constatazione la maggior parte di noi è propensa a sostenere che sia sufficiente la sostituzione delle fonti di energia fossili con altre non inquinanti come quella solare, per migliorare la situazione. Il miglioramento sarebbe indubbio, quello che sostengo è che sarebbe marginale rispetto alla vita complessivamente intesa. Per fare un esempio preso a prestito da Illich: se inventassimo un'automobile fatta di aria e che andasse a energia solare sicuramente non ci sarebbe l'inquinamento, ma utilizzando questo mezzo come utilizziamo l'auto a benzina oggi, ossia per perpetrare la crescita per la crescita la nostra vita sarebbe veramente cambiata in meglio?
Illich sosteneva che oltre una certa quantità di energia consumata pro capite i costi per rimediare ai danni prodotti dal consumo stesso sarebbero stati superiori ai benefici prodotti. Se pensiamo a quante ore di lavoro costa un'automobile e che molti la adoperano prevalentemente per andare a lavorare c'è da chiedersi se tutto ciò abbia un senso.

Papà ti voglio bene. Davide

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