martedì 19 gennaio 2010

- EL STRASSARO -



EL STRASSARO era un commerciante ambulante, che passava una volta al mese: viaggiava su una specie di triciclo artigianale, con un pianale sulla parte anteriore. Aveva tre ruote maggiorate per sopportare carichi pesanti. Il signore che lo guidava, era una persona con una costituzione fisica assai robusta, non era tanto alto: era piu' largo del triciclo. Aveva una testa grossa, coperta di barba e capelli a cespuglio, portava le "soccoe con le broche" , sia dalla parte sotto che tutto in torno . Aveva un "tabaro" fatto con mezzo tendone da circo, serviva per mille usi; da coperta, per la pioggia, vento, freddo e sole. Diceva che veniva da lontano, non ricordo da dove venisse, mi sembra da Cartura. Ricordo un particolare , tutti noi bambini avevamo paura , lo chiamavamo l'uomo nero. I cani abbaiavano da lontano, anche loro avevano paura. Un cane di nostra conoscenza, si chiamava Fiume, non aveva paura neanche di un leone, si avvicino' per mordere questa specie umana. EL STRASSARO alzò una gamba, con la "soccoea"ferrata, e diede un calcio a Fiume, lo prese giusto sul naso e il cane se ne andò "scainando": caiii....caiii...caiii . Quella specie di orso nero si mise a ridere a squarcia gola, aprendo la grande bocca e mostrando denti come quelli di un ippopotamo pronunciando testuali parole: " quel cane non oserà più avvicinarsi a mé". I denti, erano di colore ruggine, forse quell'orso si nutriva di ferro vecchio, faceva paura ai cani, ma anche galline e anatre che stavano nei dintorni. EL STRASSARO , portava sempre con sé una tromba appesa al collo con una catena tutta ruggine. Quella tromba era il suo telefono cellulare ; soffiava forte su questa specie di strumento e faceva uscire dall'estremità dell'imbuto , liquido che sembrava un anaffiatoio, seguito dalla sua voce da baritono, gridava: EL STRASSAROOOO !! (strasse ,ossi, pee de coneio, seme de succa, peo de porseo, ferro vecioooo...Non serviva tanto chiasso; veniva annunciato prima che arrivasse dall'odore di tutto quel materiale che lui comperava, e non solo, soprattutto dalla puzza che teneva sul suo corpo: faceva scappare anche i topi. Le nostre mamme, qualcuna con il fazzoleto alla bocca, consegnavano quelli che erano considerati scarti di casa . EL STRASSARO pesava accuratamente con una bilancia a"tiraca", e metteva via dentro a sacchi differenziati. Dava dei soldi alle mostre mamme e gentilmente, con un sorriso accompagnato a una battuta, salutava dicendo "ci vediamo il prossimo mese".
Chi legge questo scritto: pensa che sia per bambini ! No, cari signori . Questo scritto é proprio per noi grandi.
Tutti quei sotto prodotti che le nostre mamme davano al signor onorevole nobile uomo , EL STRASSARO erano materiale da trasformare. Con gli stracci si faceva la carta . Con i semi di zucca , si faceva olio. Con le ossa, si faceva il sapone . Con il pelo di maiale, si facevano i pennelli per dipingere . Con la pelle di coniglio, si facevano le pellicce di lapen per le nostre mogli.
Ora tutto è immondizia, inquiniamo e basta, secondo me la pagheremo tutta, tutti.
E anche questa é una piccola, umile storia, dimenticata.
Vito Motti .

1 commento:

Anna ha detto...

Caro Vito,....perche' dici che questa storia del "strassaro", non e' per bimbi??....tu che sei nonno/zio, con questa favola insegnerai molto ai tuoi nipoti....grazie per i tuoi racconti.....salutoni!! Anna