giovedì 17 luglio 2008

Nuovo Partito Democratico


Metti che stai aspettando le pizze davanti la sala De Andrè. Metti che Gianni Masiero, che ha appena aperto la sala, ti chiami e ti dica che da li a poco si sarebbe tenuta la riunione provinciale del nuovo Partito Democratico. Che fai? Io ho mangiato le pizze con la mia famiglia e mi sono incamminato fino a lì spinto dalla curiosità di capire cosa si fa in una riunione come quella.
Arrivo che naturalmente è già cominciato tutto. In cattedra ci sono alcuni consiglieri provinciali eletti fra le file del PD. Parlano di strade, grandi opere, "GRA" (grande raccordo anulare); ma anche di assetto idrico e altre amenità. Spicca fra tutti il  barbuto professore già sindaco di Piove di Sacco,  che esordisce dicendo che non farà mai più in consigliere provinciale. Ammettono tutti assieme che le province sono inutili, che andrebbe riformato l'ordinamento, che per spendere un euro in lavori pubblici ne devono spendere 2 per mantenere la struttura: insomma bisogna fare la prossima campagna elettorale per vincere contro il dilagare della destra. Dopo gli interventi del pubblico ( fin troppo paziente per conto mio), chiude la discussione il giovane segretario provinciale del PD. Un po' di parole ben ordinate per ribadire il concetto che l'importante è vincere le elezioni di aprile in quanto primo test elettorale dopo la grande sconfitta. L'ordine è puntare su personalità di spicco e se possibile di aprire il dialogo con la sinistra, ma anche con il centro e perchè no, anche con la lega. Aggiungo io che "forza nuova" cerca amici, anche "progetto nord est" di Panto è aperto a nuove esperienze. Io però butterei giù le carte e corteggerei l'incorteggiabile: mutande in testa chiederei di salire là dove nessuno ammetterà mai di voler salire:il carrozzone di forza Italia. 
Dal pubblico si avvicendano voci che parlano di cose molto differenti. La delusione del vecchio compagno che non riconosce più in nessuno l'entusiasmo di un tempo, la critica del giovane militante che nota come la destra comunichi meglio della sinistra; uno chiede inutilmente delucidazioni sulla linea del partito in merito ai rifiuti. 
Tutto ciò è imbarazzante!!!!!!!!
Non c'è più nessuna visione del mondo (mia moglie dice:Weltanschauung), nessuna teoria filosofica che aiuti le persone a decidere, discutere e battersi. La destra vuole fare una strada, la sinistra propone un trenino, per la destra il GRA passa attraverso certi territori, per la sinistra in altri. Se destra e sinistra si scontrano sul come fare le cose e non su cosa fare: qual'è la differenza fra i due schieramenti? Se si parla di quantità ( un carcere-due carceri, tre corsie-due corsie, 10 carabinieri-5 carabinieri) in quale principio si differenziano i due sfidanti? 
Tutte brave persone, sia chiaro, ma non rappresentano più un'alternativa: sono facce della stessa medaglia invidiose l'una dei successi dell'altra. 
E se ci schierassimo contro la produzione di rifiuti anzichè discutere su quale metodo di smaltimento adottare? Se incentivassimo le aziende a occuparsi del trasporto dei propri dipendenti anzichè lasciare che ogniuno si rechi a lavoro come meglio può? Se promuovessimo l'agricoltura di prossimità non mangeremmo con meno soldi e più freschezza, con meno tir provenienti da Pachino e meno sacchetti di plastica da smaltire? 
Tempo fa Nanni Moretti urlava a D'Alema di dire qualcosa di sinistra: oggi mi chiedo se sia possibile dire qualcosa di diverso!
Saluti Davide

P.S.
Al giovane segretario: a Due Carrare avete perso perchè la destra ha preso più voti di voi e non perchè il PdCI ha preso 400 voti: non è elegante ne logicamente corretto addossare la sconfitta a un altro perdente. 

Al barbuto professore: lamentarsi che l'impianto di differenziazione dei rifiuti non si paga perchè non ci sono abbastanza rifiuti è diventare come il becchino che si lamenta per il calo di lavoro: porta male.


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