venerdì 20 ottobre 2017

In retromarcia non si va da nessuna parte



Prima è apparsa sui giornali una notizia che traspariva già dalle parole del Sindaco Bettini nell'ultimo consiglio comunale: Retromarcia! Legnaro si ritira dal progetto di fusione dei comuni di Legnaro, Ponte San Nicolò e Polverara.
Poi è apparsa la notizia: Retromarcia! Legnaro vuole fondersi con Polverara.
A furia di retromarce mi sa che rimaniamo fermi come al solito.
In uno dei numerosi incontri fra commissioni Statuto e regolamenti dei comuni di Legnaro Polverara e Ponte San Nicolò chiesi esplicitamente al nostro sindaco di cominciare a parlare di fusione con i cittadini organizzando incontri specifici, coinvolgendo direttamente le persone che in paese più stimolano il dibattito culturale e politico. Sentivo e sento ancora oggi, la chiara esigenza di allargare il discorso della fusione oltre i confini sempre più asfittici della politica di palazzo. Fui liquidato con un beffardo "non serve!". Non serve mai discutere perchè Bettini sa già cosa serve e dove bisogna puntare tranne poi rimangiarsi la parola perchè proprio i suoi consiglieri tirano bruscamente il freno a mano. Forse, dico forse, se prima di far perdere soldi e tempo a tutti ne avessimo discusso con la gente, probabilmente oggi avremmo già capito che un  progetto di fusione con solo Polverara ha un senso più comprensibile rispetto a quello della creazione del più grande comune della provincia di Padova. Dimensione particolarmente ambita solamente dal sindaco di Ponte San Nicolò.
Per la cronaca: fra non fare alcuna fusione e procedere anche con Ponte San Nicolò mi sono schierato per quest'ultima ipotesi, ma adesso che le intenzioni, apparentemente condivise, sono quelle di  procedere solamente con Polverara devo dire che mi sento più a mio agio.
Sentita l'amministrazione di Polverara ( almeno una mail gliela avete fatta alla sindaco Bulgarello prima di sparare la bomba sul giornale?)  si proceda con l'approvazione del testo di proposta di legge regionale per la fusione dei due comuni e contemporaneamente si cominci la vera discussione con tutti i cittadini per valorizzare al massimo il referendum popolare che si potrebbe tenere esattamente fra un anno.
La credibilità della nostra amministrazione è ormai compromessa: sindaco e giunta appaiono uniti e coesi al momento di inaugurare qualche edificio, ma ormai è chiaro che c'è chi conta e vuole contare sempre di più anche a scapito di far passare il nostro sindaco per uno che è capace solo di rimangiarsi la parola. Un esempio di politica da villaggio dell'800 che difficilmente verrà presto dimenticato dai nostri principali interlocutori.

Saluti Davide

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