martedì 14 giugno 2011

4 SI! Legittimo godimento!

Fra domenica e lunedì si sono presentati alle urne ben oltre il 60% dei legnaresi! Alla faccia di chi non lo voleva proprio sto quorum. Il 95% di questi elettori ( oltre il 55% del totale degli aventi diritto) ha espresso la sua contrarietà alla privatizzazione dell'acqua, alle centrali nucleari e alla legge ad personam sul legittimo impedimento. Ad esclusione dell'ultimo punto credo che il consiglio comunale di Legnaro, se davvero vuole rappresentare la sua popolazione, dovrà prendere atto di queste inequivocabili posizioni e dovrà quindi ratificarle ad esempio con la modifica dello statuto comunale e con una comunicazione alla Presidenza del Consiglio in merito all'indisponibilità del comune di Legnaro non solo all'impianto di centrali nucleari nel suo territorio ma anche allo stoccaggio di materiale radioattivo fino al semplice transito di questo per le nostre strade.
Dovrà essere scritto che i legnaresi credono che l'acqua sia un bene comune che non sopporta per natura alcuna speculazione economica. Nel nostro statuto dovrà anche essere scritto che Legnaro rifiuta l'energia atomica così come oggi è intesa. E questo a prescindere dalle opinioni degli attuali amministratori in quanto le proporzioni del voto sono tali da non poter essere messe in discussione da nessuna forza politica tanto meno se può contare al massimo su meno del 36% degli lettori totali.
Credo sia il minimo da fare per un piccolo comune come il nostro nei confronti di chi, oltre a votare, si è speso per dare l'opportunità a tutti gli italiani di ritornare partecipi delle scelte del paese.
Al di la delle sorti del governo che non rappresenta più nessuno, se non gli interessi personali dei vari componenti, penso che questi referendum provino fondamentalmente due cose:
1. quando la politica parla di problemi veri, nonostante i biocottaggi mediatici e le bassezze istituzinali, la gente risponde con entusiasmo e interesse. Ora tocca ai partiti, se vogliono sopravivere, cambiare agenda politica e ricominciare ad occuparsi di altro rispetto a loro stessi.
2. Il rapporto con i media è definitivamente cambiato. Certamente la televisione rimane un'arma potentissima, ma l'impegno di migliaia di persone unito alla rete e agli strumenti tradizionali di comunicazione hanno reso possibile il miracolo.
Per me questa è la nuova Resistenza: senza armi o velleità rivoluzionarie violente, ma agguerrita e decisa.
Resistenza popolare che non è mai stata sconfitta in nessun luogo della terra: sopita, violentata, ridotta in galera, ma sempre risorta e sempre vittoriosa nei confronti di ogni tiranno e dittatura.
Oggi è giunta ora di cambiare: poveri quelli che non se ne sono ancora accorti.
Saluti Davide

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