sabato 27 marzo 2010

La ricerca in Italia

Ricevo e pubblico:
Ciao Davide.

Come sai, nel territorio di Legnaro sono presenti alcuni istituti di ricerca conosciuti in italia e all'estero (Istituto nazionale di fisica nucleare, istituto zooprofilattico, istituto nazionale di economia agraria).
Non si parla molto di ricerca nel nostro paese e quando succede si usano spesso (e da troppo tempo) frasi retoriche come "bisognerebbe investire di più" e " la ricerca è il nostro futuro". Ogni tanto ci si lava la coscienza comprando qualche arancia, fiore o uova di pasqua per "finanziare" qualche lodevole associazione benefica. Intanto per il personale della ricerca si prospettano anni di precariato, disoccupazione e lavoro fuori italia.
Recuperando i soldi rubati in evasione fiscale si potrebbe fare meglio e magari avere veramente qualche possibilità di curare il cancro.
Di fatto il dato Eurostat del rapporto tra l’investimento in ricerca e il PIL in italia nel 2009 è dello 0,9 contro una media europea di 1,9 (Svezia 3.7, Finlandia 3.4 per capirci). Ben lontani dagli impegni di Lisbona che prevedevano di raggiungere un 3% del pil di investimento in ricerca. Dovremmo comunque essere "orgogliosi" di avere un leggero vantaggio su Turchia, Ungheria, Polonia...

Nell'ultimo periodo siamo arrivati al cattivo gusto di vedere spot televisivi di una nota banca che ritrae una situazione irreale e lontana da quella che molti ricercatori italiani si trovano a vivere.

Ti inoltro quindi un video ( su youtube) creato da un gruppo di ricercatori che, come dice l'autore, vuole "presentare la nostra visione del "Ricercatore" che decide di tornare in Italia... l'Italia, uno dei Paesi in cui l'investimento nella Ricerca è tra i più bassi in Europa, se ancora non si fosse capito, un Paese in cui i diritti di tanti Ricercatori precari sono violentemente calpestati".



Ciao,
Fabrizio S.


Saluti Davide

Nessun commento: