lunedì 4 maggio 2009

Nido famigliare.




Scusate gli scarsi aggiornamenti ma, trovare il tempo è diventato il problema principale.
Durante l'incontro pubblico del 30 aprile della lista Vivere Legnaro è venuto fuori questo argomento perciò oggi vi voglio parlare brevemente di un'iniziativa lanciata niente popò di meno che dalla Regione Veneto.
Con decreto di giunta regionale n° 674 del 18 marzo 2008, la regione Veneto ( mi sembra sia di centro destra) ha iniziato un esperimento pilota per la creazione di nidi famigliari. In pochissime parole, al posto di mandare il proprio piccolo al nido comunale, (quindi a Legnaro da nessuna parte) lo lascio in affido a un'altra mamma che, sotto la supervisione di un organizzatore e dopo adeguati corsi di formazione, mette a disposizione i suoi ambienti domestici per la cura dei bambini.
Nulla che non si faccia già a livello informale e privato, ma quante mamme sarebbero disponibili a Legnaro se solo si fosse resa nota l'iniziativa?
Io conservo una bella esperienza dell'asilo nido "Il Pettirosso" di Ponte san Nicolò, ma quante famiglie preferirebbero affidare i bambini alle cure di un'altra mamma: probabilmente si risparmia, sicuramente ci sarebbe più flessibilità di orario.
Un asilo nido pubblico è fra i servizi più costosi che un'amministrazione comunale possa accollarsi. Diffidate di chi vi promette di più di una verifica di fattibilità: con i tempi che corrono. Invece valorizzare quello che già esiste, cercare soluzioni intelligenti e a basso impatto economico, sfruttare le sovvenzioni pubbliche, è senz'altro la strada migliore e forse l'unica percorribile.
Questo è un esempio di percorso virtuoso. Vi lascio con un piccolo articolo di approfondimento tratto dal sito www.venetoperlafamiglia.it

”NIDO IN FAMIGLIA”

Il progetto sperimentale “Nido in famiglia” di cui alla Dgr n°674 del 18 Marzo 2008, è una unità
d’offerta con una funzione educativa, di cura e socializzazione.
E’ l’attività di una persona, professionalmente preparata: il “collaboratore educativo” che
accudisce ed educa presso l’abitazione propria o altrui più bambini, di diverse famiglie e assicura
loro cure familiari inclusi i pasti e la nanna.
Garantisce flessibilità d’orario all’interno di un luogo familiare, andando così incontro alle esigenze
delle famiglie. E’ una unità d’offerta alternativa e integrata a quelle già presenti nel territorio
destinate ai bambini dagli 0 ai 3 anni.
L’organizzazione prevede che i collaboratori educativi facciano riferimento all’ ”organizzatore” di
zona.

PERCHE IL NIDO IN FAMIGLIA ?
LA MOTIVAZIONE DELL’ INTERVENTO

Nasce per iniziativa della Regione Veneto – Direzione Servizi Sociali – Servizio famiglia, il nido in
famiglia è una unità d’offerta con una funzione educativa, di cura e socializzazione, di supporto alle
famiglie, con particolare attenzione a quelle che svolgono lavoro fuori casa.
E’ l’attività di persone, professionalmente preparate, collaboratori/trici educativi/e che accudiscono
ed educano presso una civile abitazione, più bambini, inclusi i propri, e assicurano loro cure
familiari, inclusi i pasti e la nanna, secondo criteri e modi di intervento consapevoli dei fini sociali
ed educativi.
Si tratta di realizzare un servizio alternativo e integrato all’asilo nido ampliando e diversificando
l’offerta dei servizi destinati alla prima infanzia 0-3 anni.

COME MI ORGANIZZO E A CHI DEVO CHIEDERE INFO?
L’ ORGANIZZAZIONE

La Regione Veneto con DGR 674 del 18.03.08 permette alle persone interessate a realizzare il Nido
in famiglia, di presentare domanda per partecipare al progetto sperimentale previsto nella
deliberazione medesima.
Chi fa richiesta, parteciperà a un percorso di qualificazione per l’apertura di un nido familiare e per
l’iscrizione all’elenco regionale dei/le collaboratori/trici educativi/e.
L’attività può essere svolta in forma individuale o associata.

Le famiglie potranno scegliere il collaboratore/trice educativo/a a cui affidare il figlio, a seconda
delle proprie esigenze (accessibilità, vicinanza..) e dovranno stipulare un regolare contratto di
lavoro con il collaboratore educativo proponente il Nido in famiglia.

RIFERIMENTI E RECAPITI UTILI
Regione Veneto
Direzione Servizi Sociali – Servizio Famiglia , Rio Novo Dorsoduro 3493 Venezia
Telefono: 041.2791451 –1428-1371 - Fax: 041.2791464
Mail:laura.nardini@regione.veneto.it ; greta.giolo@regione.veneto.it

Osservatorio regionale Infanzia, adolescenza, giovani, famiglia
Via dei Lotti 40 -36061 Bassano del Grappa
Telefono 0424 526 134 - 138
Fax 0424 526 142 email: info@venetoperlafamiglia.it


...MA ANCH’IO POSSO USUFRUIRNE?
DESTINATARI

L’intervento è rivolto alle famiglie che decidono di affidare la cura e la custodia dei propri figli,
nella fascia di età 0-3 anni, organizzati in piccoli gruppi - minimo 3, massimo 6 bambini - ad un
collaboratore educativo.
I bambini vengono accolti presso una civile abitazione dell’operatrice che deve sottostare a
determinati requisiti igienico – sanitari, specifici, indicati ed approfonditi durante il percorso di
qualificazione.
Il periodo di durata diurna del servizio viene indicato dalla famiglia e può essere vario ma non può
superare di massima, le 10 – 12 ore al giorno consecutive in relazione al bambino.
E’ garantita un’adeguata copertura assicurativa sia per le collaboratrici educative che per i bambini
da loro accuditi, secondo le modalità indicate in base all’appartenenza ad associazione, cooperativa
o altro per infortunio e responsabilità civile durante il periodo di attività e questo non solo
all’interno dell’abitazione ma anche durante le trasferte o l’attività all’aperto.

PERCHE’ SCEGLIERE IL NIDO IN FAMIGLIA?
VANTAGGI DEL SERVIZIO ...per i Genitori

• FLESSIBILITA’ DI ORARIO E DI GESTIONE
• LUOGO FAMILIARE
• PERSONALIZZAZIONE DELL’OFFERTA
• FAMILIARITA’
• PROFESSIONALITA’


....E QUANTO COSTA?
RISORSE ECONOMICHE E RELAZIONALI IMPIEGATE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO
D’INTEVENTO

Le famiglie devono stipulare un regolare contratto di lavoro con i collaboratori educativi.
L’unità d’offerta attivata, che corrisponde ai requisiti richiesti e la cui collaboratrice è iscritta
all’elenco regionale, può fruire di supporti – benefici economici da parte di Amministrazioni
Pubbliche.
La Regione riconoscerà, a favore delle famiglie interessate e in questa fase sperimentale, un
contributo per ogni bambino che frequenta il servizio, semprechè siano ottemperati i requisiti
richiesti.


COME DIVENTARE COLLABORATORE EDUCATIVO
Titolo di studio: licenza media o corrispondente titolo estero (con conoscenza lingua italiana)
• Iscrizione alla progettazione sperimentale
• Partecipazione al corso/percorso di qualificazione con aggiornamento periodico
• Iscrizione all’elenco regionale
• Utilizzo delle schede di monitoraggio
• Partecipazione agli incontri di verifica


COME DIVENTARE ORGANIZZATORE
Titolo di studio: laurea in materie attinenti o diploma di scuola secondaria superiore con
esperienza quinquennale in gestione e organizzazione di strutture per l’infanzia.
• Iscrizione alla progettazione sperimentale
• Partecipazione al corso/percorso di qualificazione con aggiornamento periodico
• Iscrizione all’elenco regionale
• Utilizzo delle schede di monitoraggio
• Partecipazione agli incontri di verifica


RASSEGNA STAMPA inerente questo progetto
Vai alla sezione Area Stampa del sito www.venetoperlafamiglia.it e leggi gli articoli pubblicati in
questi giorni

DOMANDE FREQUENTI

(F.A.Q.)


Il nido può essere aperto solo in casa del/la collaboratrice/ore educativa/o?
No, può essere aperto anche in casa di una delle famiglie o comunque in un ambiente, con
caratteristiche di civile abitazione, messo a disposizione da una associazione familiare o altro.

Come posso assicurarmi di avere un numero congruo di bambini per avviare un “nido in
famiglia”?
Il percorso di qualificazione regionale darà tutte le informazioni in tal senso necessarie; si auspica
comunque, trattandosi di una piccola struttura, che i bambini provengano dalla medesima zona,
quartiere, ecc...del nido in famiglia stesso.

Quanto potrà costare l’allestimento del nido e la formazione?
Il costo dell’investimento iniziale è in funzione di quello che già esiste nell’abitazione e che possa
essere utilizzabile anche per il nido in famiglia ( tavolini, giochi, etc...).
Il percorso di qualificazione regionale fornisce una idea abbastanza precisa di ciò che si reputa
necessario e quindi è consigliato che la/il collaboratore/trice rediga un “inventario” di ciò che già
possiede e solo successivamente proceda all’acquisto di quello che eventualmente manca.

E’ necessario avere un titolo di studio idoneo per fare la/il collaboratrice/tore educativo/a?
Non è richiesto alcun titolo specifico (se non la licenza media; corrispondente titolo estero con
conoscenza della lingua italiana);
è invece necessario (in questa fase sperimentale) l’attestato di partecipazione al corso tenuto dalla
Regione Veneto;
questo attestato è valido solo ed esclusivamente per l’esercizio di tale professione nell’ambito
territoriale della Regione del Veneto.

Un servizio già aperto in casa può essere considerato Nido in famiglia e ricevere l’assegnazione
del contributo?
No, almeno che la persona interessata partecipi al percorso di qualificazione e sia in possesso di
abitazione idonea.


Vivere Legnaro e': soluzioni innovative, intelligenti e di qualità.
Saluti Davide Bianchini

1 commento:

angela mamma e nonna ha detto...

Mi stuzzica molto questo argomento e trovo molto interessante che siano previsti riconoscimenti e supporti assicurativi per tale servizio. Un nido famigliare credo che possa corrispondere al meglio alle esigenze dei bambini fino ai tre anni. Non si parla però di collaborazioni per un eventuale impegno di questo tipo e, secondo me sarebbe indispensabile poter contare sulla disponibilità di un aiuto, per garantire un efficace e sicuro accudimento, di bambini così piccoli. Non conosco il progetto, per questo faccio queste considerazioni e chiedo eventualmente delucidazioni.
Ciao a tutti. Angela, mamma e nonna